venerdì 21 novembre 2014

LA GGGGGENTE



Non è proprio un periodo d'oro per me. Diciamo che dopo un anno e mezzo di quiete si rialza il vento della tempesta eosinofila e questa volta, toccherà correre a rimedi grossi, antipatici e dai nomi inquietanti. 
Incassato il colpo, compreso il fatto che la tanto agognata influenza, ahimè come previsto non era affatto influenza, ma recidiva. 
Mi prendo un giorno per metabolizzare (leggi incazzarmi, spaventarmi, preoccuparmi, stendere sceneggiature di film horror e cancellarle) ci dormo sopra, mi alzo e vado al lavoro, determinata a pormi positivamente davanti alla cosa.
A tutto c'è rimedio. Certo.
Però non sembra esserci rimedio per la gente (amici?!, parenti, colleghi e persone varie che roteano intorno alla mia vita e ai miei impegni).
Ci sono gli Amici. Quelli veri. Che si preoccupano e ti chiedono come stai (senza farti ripetere la solfa ogni volta), scambiano un paio di battute, ti offrono un caffè, un passaggio, una risata e ti aiutano, veramente, a farti sentire normale ossia bene. 
E a questi farei un monumento, perchè sono la migliore delle medicine.

E poi c'è tutto il resto. Ci sono quelli di cui non ho bisogno. E faccio una lista cosicché magari qualcuno possa identificarsi nella categoria e mettere in atto un fantastico tacere, che è sempre ben accetto, o un esamino di coscienza.

Non ho bisogno di compassione. Gli sguardi bassi, le voci allarmate, il respiro ansimante, teneteli per le notizie di morte. Non sono morta e non ho nessuna intenzione di farlo almeno per i prossimi 50 anni. Mi fate solo incazzare. Tanto. Il che non mi fa bene alla salute, e se mi beccate in un giorno particolarmente no, rischio di non far bene nemmeno alla vostra.

Non ho bisogno di ripetere la lezione sulla Churg Strauss. Me l'avete chiesto, ve l'ho spiegato, ci ho anche scritto un blog. Dunque se non vi ricordate andate a leggere o fate finta. Non chiedo di essere al centro delle vostre attenzioni, ma nemmeno essere trattata come quella notizia marginale data proprio mentre stavate pensando al vostro weekend in collina. NO. Sarò egocentrica non mi piace.

Non ho bisogno del "non buttarti giù la vita va avanti". Tutti positivi quando i problemi non sono il loro.  Non mi butterò certo dalla finestra, ma a 38 anni avere una malattia rara e prendere più farmaci di un novantenne non è propriamente una fonte di gioia. Sono una persona positiva, mica scema.

Non ho bisogno dei "hai provato con l'omeopatia?" , " ma come? Sei il ritratto della salute"
Un ritratto grassoccio e pallidino, peccato che i miei esami dicano esattamente il contrario.

Non ho bisogno del "ma quel tuo disturbo? Ancora?". Ti ho già spiegato che è per sempre.

Quindi se avete a che fare con qualcuno con una strana malattia di cui non capite niente, per favore, piuttosto che dire cazzate, tacete.

O comportatevi con interesse vero e sincero.

Delle due l'una. Il resto è fuffa.

Francesca